Le milanesi hanno un loro particolare concetto dell’eleganza e nonostante vivano in una delle prime tre capitali della moda, non amano particolarmente le griffe, più precisamente intese come iniziali, loghi, ostentazione di un top di gamma sinceramente oltre che un po’ noioso anche impersonale . Il loro stile prevede di poter mischiare il cappotto cammello e il maglioncino di cachemire purissimo comprato nel mercato di Forte dei Marmi, con il pantalone di Zara , la borsa a tracolla vintage e il mocassino fatto a mano o di Hermes , capovolgi i capi come vuoi ma il risultato è che la griffe serve per la qualità ma deve apparire poco . Gradite le boutique che sdoganano gli emergenti , che vendono marchi non conosciuti da mixare con un cappotto e accessori vintage oppure con una borsa di gran classe come ad esempio la Kelly o la Birkin . La parola d’ordine è quindi non apparire per ciò che puoi comprare , ma piacere per il tuo stile personale , lasciando al provincialismo quel target che vuole sempre e solo etichettare chi può da chi non può .
-foto da Pinterest-
