DICEMBRE

Dicembre. Un mese di festa, preparativi e addobbi.

Panettoni e tradizioni. 

Un mese in cui ogni strappo di calendario porta a quei giorni, quelli in  cui si rivedono,magari dopo tempo, i propri cari, dove il tempo diventa lento,  ma denso di parole, ricordi, usanze tramandate.E’ tempo di tovaglie ricamate, di decori rossi, di statuine che animavano il Presepe delle nostre famiglie in altre epoche, quando vivevano le storie che, in alcuni casi,conosciamo solo dai racconti tramandati. Ma accanto a queste immagini, ce ne è anche un’altra. Meno esposta. Per pudore. Per generosità.  Che ha il volto drlla solitudine. Perché siamo chiamati, talvolta, ad essere presenza in luoghi dell’anima che non sono i nostri, come, per esempio, in una relazione emozionalmente finita. O legata ad un tempo ‘appeso’,  a cose, situazioni e persone che non sono più con noi. Solitudine,  di colori, intensità,  diversi. Per scelta propria, di altri o del destino. E allora si aspetta questo giorno tra l’attesa di pace e quel pizzico di paura.Perché non provare, allora, a disegnare un nuovo ‘ abito’ per questo giorno? Che non sia l’ ‘avanzo’ dell’armadio, un ripiego fuori taglia.Perché non dedicarsi quella giornata per un’attività che celebri l’atto del nascere o ri-nascere? Che ci riguarda tutti, ciascuno sulla propria strada. E può essere un the ed un buon film in un cinema del centro, una giornata alle terme, ore di volontariato dove sicuramente qualcuno valorizzi il nostro tempo ( questa è un’esperienza che ho fatto personalmente).O ancora,  per tornare a vestire il Natale di bellezza,  attesa serena, condivisione, accoglienza autentica, perché non aprire casa, grande o piccola che sia, e addobbare la tavola per le persone della nostra  vita che lo trascorrerebbero in solitudine a loro volta?La condivisione di qualcosa di speciale da mangiare. Del buon vino . Racconti.  Confidenze. Aneddoti. Storie di vita. Sogni da realizzare.  Camminiamo in questo mese di dicembre con occhi e cuore aperti. Per raccogliere bellezza e idee, per vestire quella giornata. Per accogliere noi stessi ed i nostri ospiti e facendoli, e facendoci, sentire unici, speciali. Un modo nuovo, vivo, per ‘ esserci ‘.