UN NATALE VINTAGE

Anche una vecchia pubblicità ci può ricordare quanto siano stati belli gli anni in cui quasi nessuno diceva ” uffa arriva il Natale, non vedo l’ora che sia il 7 gennaio”. Personalmente quando sento qualcuno dire questa frase, ne ho una pessima impressione. É diventata una banalità, un luogo comune dei più diffusi, che include un inutile attesa di qualcosa che invece, si può ottenere immediatamente, ignorando le festività e chi le celebra. Partite o chiudetevi in casa, non rovinate la festa, anzi le feste a chi le ama e le festeggia con gioia, insomma neutralizzatevi, ma non ammorbateci con l’”odio seriale natalizio “. Per quanto mi riguarda io amo il Natale, lo aspetto e lo preparo con cura, mi piace ed è il periodo dell’anno che amo di più, questo è stato fin da bambina, quando era percepito come qualcosa di veramente speciale. Mi piacerebbe molto poterne rivivere uno altrettanto magico, come erano quegli anni, perché gli anni sessanta sono stati magia pura in tutti i sensi, un Natale con la neve, anzi mi basterebbe con la nebbia fitta e le luci dell’albero che si riflettono sui vetri appannati delle finestre, la tovaglia rossa ricamata sul tavolo e quel profumo di panettone e famiglia ovunque. Mi piacerebbe un Natale vintage.

Il regalo che dice sto bene con te

Regalate una morbida coperta a una persona alla quale volete bene, sarà un dono affettuosamente speciale e anche un po’ intimo, un modo per dire che le prossime fredde serate le volete trascorrere insieme. Quando mi sono sposata due anni fa, ho ricevuto due coperte di cachemire con ricamate splendide rose. A parte che a donarmele sono stati gli amici di una vita, riposare al pomeriggio o stare sul divano a lavorare sotto una di quelle deliziose copertine, mi regala una sensazione di raccolta serenità che amo condividere con mio marito. Vi suggerisco un regalo di questo tipo, a Natale, al vostro migliore amico, compagno o fidanzato, sarà un modo di dire ti voglio bene. Può essere in un materiale pregiato, ma anche in lana cotta o pile, purché la personalizziate facendo ricamare le iniziale, un logo che abbia una valenza, qualcosa che in qualche modo vi leghi e imprima il giusto significato a un dono che si comprenda sia stato pensato e preparato con affetto o amore.

Natale con i tuoi

C’è chi il 23 dicembre parte per non festeggiare, perché non vuole vedere i parenti, perché le festività sono motivo di malinconia o per una serie di motivazioni che quasi sempre hanno radici in quella solitudine che ci portiamo dentro più o meno consapevolmente. Io faccio parte degli altri, di quella schiera che ama le tradizioni, che ogni anno cucina le stesse ricette tramandate dalla famiglia, che considera sacra la riunione con i parenti anche se sono rimasti pochi, che addobba la casa l’ultima settimana di novembre per godere di quelle stanze cariche di ricordi per qualche giorno in più e che respira l’atmosfera natalizia in ogni attimo possibile. Per me il Natale si festeggia a casa e non ai Caraibi o alle Maldive, con il presepe, l’albero, le lucine, la Messa di mezzanotte, il brodo di cappone, il panettone rigorosamente tradizionale perché il pandoro non voglio neanche vederlo, ci si scambia quei piccoli pensieri o anche nulla, si rimane tutto il pomeriggio a chiacchierare e a smangiucchiare frutta secca, qualche volta sarebbe bello rispolverare la tombola, ma lì le assenze che ormai sono più delle presenze, si noterebbero troppo. Non siamo tutti più buoni, ma siamo insieme e questo qualcosa conta per forza, conta la famiglia che è più importante di qualsiasi piccola lite, eredità o questione di principio, conta essere lì a raccogliere gli insegnamenti dei nostri genitori e a metterli a frutto, conta potere dire che esiste ancora qualcosa che ci dovremmo ricordare tutti i giorni, ma che se non sappiamo o non possiamo farlo sempre, almeno in questa occasione tiriamolo fuori. Per le persone che non hanno più nessuno o che vivono lontano dai loro cari, è un momento di profonda solitudine, ma qui cercherò di coinvolgerli in qualcosa che li faccia sentire meno soli.

-foto da Pinterest-