A. è ancora uno di quegli uomini che per le donne sanno fare “follie”, tipo 400 km per raggiungerti se sei in un luogo, bere un caffè e ripartire, uno che se hai bisogno di qualcosa, ti è già venuto in soccorso prima che tu abbia detto una parola.
Mi ha amata e corteggiata per mesi, ma io niente,nessuna voglia di impegnarmi e forse mi sentivo ancora legata a una storia che si era interrotta bruscamente.Sono passati tre anni e io l’altra sera volevo trovare la maniera per rimediare a questo sbaglio che ho fatto con lui, un modo per recuperare, ma tornare indietro non è facile come nei film, esiste un tempo limitato e una scadenza che non ammette proroghe.
Ho chiamato un’amica, una di quelle che sa sempre tutto di tutti, l’ho nominato e lei mi ha detto”ma come , non lo sai? fidanzatisdimo!! Finalmente, c’è stato tanto male per te…”
Allora mi sono seduta, non provavo dolore ma una stretta di malinconia, mi sono accesa una sigaretta e ho guardato fuori dalla finestra, se Milano si mette d’impegno ti offre dei tramonti struggenti ti mostra la forza di chi freneticamente non si arrende mai e l’inesorabile calma del corso della natura e lì davanti a me c’era quello spettacolo che mette fine a qualsiasi giorno bello o brutto .
La città era lì sotto, negozi, persone, auto e nessuno che potesse indicarmi la strada , un modo o le parole per recuperare ciò che avevo perso , volutamente e cocciutamente .Una persona non può continuare ad amarti dopo tanti rifiuti mi sono detta , per troppo tempo ti ha aspettata e oggi all’improvviso dovrebbe riaprire ciò che con dolore ha chiuso, non credo sia più quello che vuole.
So che mi vorrà sempre bene , so che se attraversando ad esempio Corso Magenta tenendola per mano, si volterà all’improvviso a cercarmi , perché il mio profumo non lo dimenticherà mai e lo riconoscerà sempre fra mille. Sì mi dispiace, ma questo dispiacere è ciò che paga chi sbaglia, perché non riconoscere un amore, non fermarlo mentre passa, lascia l’amaro in bocca e un vuoto nel cuore, anche se ti sforzi di non pensarci.
-foto Mimi Fructuoso-
